Corsa ad ostacoli

Nelle primissime gare gli ostacoli erano infissi nel terreno e questo comportava una tecnica di superamento impacciata, per paura dell’impatto sull’attrezzo. Esso inizialmente era costruito in legno a forma di “T” rovesciata e successivamente in metallo con zavorra alla base. In seguito all’avvento delle barriere mobili fu consentito all’atleta anche l’abbattimento dell’ostacolo (purché non intenzionale), dato che ogni contatto ne avrebbe rallentato l’azione. L’ostacolista è considerato a tutti gli effetti un velocista. Si differenzia da quest’ultimo per la tecnica specifica di superamento dell’attrezzo che l’obbliga ad una corsa con ampiezza predeterminata, con scelte ritmiche precise, indipendentemente dalla lunghezza degl’arti inferiori. L’altezza degli ostacoli si abbassa per entrambi i sessi rendendo più agevole il passaggio.

 Le caratteristiche fondamentali dell’ostacolista sono:

  • una padronanza assoluta del proprio corpo che consenta, anche urtando la barriera, un’immediata correzione posturale;
  • un’alta sensibilità ritmica tra gli ostacoli;
  • una spiccata mobilità articolare soprattutto a livello dell’articolazione dell’anca

Come detto prima infatti sarà bene sviluppare, nell’atleta, un buon senso ritmico, spingendolo ad un utilizzo costante delle sue risorse, per evitare di superare i primi ostacoli con maggior vigore ed inevitabilmente male gli ultimi. L’atleta deve comprendere la psicologia che si nasconde dietro questa disciplina di slancio il cui gesto, non naturale,richiede particolare cura tecnica. Nel superamento dell’ostacolo deve avere il coraggio giusto per andare avanti senza il timore di abbattere un ostacolo. Il tecnico deve ricercare in lui una buona concomitanza di rapidità, velocità ed equilibrio. La velocità resta comunque tra le qualità più importanti per un ostacolista, ricercando il suo miglioramento tecnico anche tramite il potenziamento muscolare. Va quindi sviluppata la forza, una carenza della quale, è spesso alla base di errori tecnici. Correre bene significa aver acquisito la capacità di ben gestire il rapporto ampiezza/frequenza. Soprattutto i più giovani, propensi a sviluppare la frequenza. Tuttavia, se non si sviluppa la resistenza specifica alla gara e le qualità tecnico-motorie, sarà poi difficile intervenire in momenti successivi. Ovviamente una buona mobilità articolare agevola di gran lunga l’esecuzione. Per una buona riuscita si dovrà sviluppare una forte spinta con l’arto di stacco, il ginocchio dell’arto di attacco sarà ben alto e pronto a “ricevere” il peso del corpo nell’atterraggio, l’arto di stacco rientrerà nella giusta linea di corsa sotto la coordinazione delle braccia.

Per quanto rigurada la scuola secondarai di primo grado, la distanza da percorrere sono gli 80 metri con il valicamento di n.6 ostacoli di altezza 60 cm .

Campionati Italiani Juniores - Promesse

Una risposta a “Corsa ad ostacoli

  1. bella questa foto tutto interessante. occhio a non cadere. ciao…..

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